In occasione della Giornata internazionale della donna, l’Amministrazione comunale di Busto Arsizio invita alla riflessione sul senso della ricorrenza con alcune iniziative organizzate dagli assessorati alla Cultura e allo Sviluppo del Territorio.
L’iniziativa è in agenda lunedì 8 marzo: su Rete55 andrà in onda una puntata speciale della trasmissione “Prospettive”, promossa in partnership tra la testata giornalistica VareseMese e l’amministrazione comunale. L’appuntamento sul canale 16 del digitale terrestre è alle 21.00 con un talk show ambientato nel giardino di Villa Ottolini Tosi, a cui parteciperanno, oltre alla vicesindaco e alla conduttrice Chiara Milani, giornalista e formatrice di livello internazionale proprio sulle tematiche della leadership, le presidenti del Gruppo giovani dell’Unione degli industriali della provincia di Varese e del Terziario donna dell’Uniascom provinciale, rispettivamente Giorgia Munari e Cristina Riganti. Al centro della loro chiacchierata anche le conseguenze della pandemia sull’occupazione e sull’impenditoria al femminile e le prospettive per i prossimi mesi.
Sul fronte culturale, la Biblioteca G.B. Roggia proporrà una esposizione di volumi di cinque scrittrici (Harper Lee, Margaret Mazzantini, Isabel Allende, Doris Lessing, Margaret Atwood), cinque poetesse (Sylvia Plath, Emily Dickinson, Wislawa Szymborska, Vivian Lamarque, Rupi Kaur), cinque saggiste (Virginia Woolf, Eva Cantarella, Oriana Fallaci, Lea Melandri, Michela Murgia) e cinque scienzate (Rita Levi Montalcini, Margherita Hack, Marie Curie, Rosalind Franklin, Eva Mameli Calvino).
La mostra sarà accompagnata da una ricchissima bibliografia sul tema che sarà anche a disposizione sul sito del Comune.
Grazie poi alla collaborazione con la Lega Tumori-sezione Varesina di Busto Arsizio, sarà allestito un piccolo angolo dedicato alla prevenzione dei tumori femminili.
Un importante contributo alla giornata che rappresenta anche un omaggio a Franco Mazzucchelli, scomparso nei giorni scorsi, che, per anni, da presidente della LILT si è speso per promuovere la cultura della prevenzione tra le donne e si è preso cura dei bisogni delle donne colpite dalla malattia.